Pentecostali nel mondo

Roma, Domenica 22 Dicembre 2024 17:10

Stanchi ed oppressi. Levatevi e camminate, dice il Signore.

stanchi ed oppressi. Levatevi e camminate, dice il Signore.Levatevi, e camminate; perché questo non è il luogo del riposo; a motivo della sua contaminazione, egli vi dissiperà, ed anche d’una dissipazione violenta” (Michea 2:10). L’Italia e l’Europa, come anche gli Stati Uniti, stanno vivendo un cristianesimo morto. La fede di molti si sta raffreddando, molte false dottrine sono entrate nelle chiese evangeliche e sono salite sul pulpito, contaminando il messaggio. Molti peccati sono tollerati, fino al punto di essere giustificati in nome della carità e falsamente utilizzando gli insegnamenti biblici. Si pensi all’omosessualità la cui pratica è stata abbracciata anche da presunti pastori. Omosessualità già considerata peccato sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento e ancora oggi da considerare peccato da chi crede nella Parola di Dio [“Non giacer carnalmente con un maschio: ciò è cosa abominevole. Parimenti, non congiungerti carnalmente con alcuna bestia …” (Levitico 18:22-23). “ Perciò, Iddio li ha abbandonati ad affetti infami: poiché anche le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro a natura. E similmente i maschi, lasciato l’uso naturale della femmina, si sono accesi nella loro libidine gli uni inverso gli altri, commettendo maschi con maschi la disonestà,  ricevendo in loro stessi il pagamento del loro errore qual si conveniva” (Romani 1:26-27)]. Quanto sta avvenendo è perfettamente in linea con le Scritture e con quanto deve accadere negli “ultimi tempi”. “E poiché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità di molti si raffredderà” (Matteo 24:12). Gesù stesso arriverà a dire: “Ma, quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli pur la fede in terra?” (Luca 18:8). Questo contesto di malvagità che la chiesa sta attraversando sta mettendo alla prova i figli di Dio, perché il deserto tocca anche noi. Ma non dimentichiamo che anche i santi del passato hanno attraversato il deserto; e anche nel deserto, Cristo è già passato prima di noi tracciando la Via. “Essendo per ogni maniera afflitti, ma non però ridotti ad estreme distrette; perplessi, ma non però disperati; perseguiti, ma non però abbandonati; abbattuti, ma non però perduti (…) Poiché noi che viviamo siamo del continuo esposti alla morte per Gesù” (2 Corinzi 4:8-11). Siamo altresì deboli perché preghiamo poco, perché trascuriamo le riunioni in chiesa, perché apriamo poco le nostre Bibbie, perché ancor meno pratichiamo l’amore fraterno, la carità e gli insegnamenti della Parola. Non vediamo Dio all’opera perché abbiamo trascurato di coltivare la nostra fede alla Sua presenza e non curiamo la ricerca, in ogni tempo, dello Spirito Santo. Fratelli e sorelle nel Signore, torniamo a Cristo, torniamo al primo amore. Questo è il tempo di levarsi e camminare con Cristo e per Cristo. Supplichiamo un risveglio perché il corpo di Cristo, la Sposa, possa tornare ad essere ripiena della potenza dello Spirito Santo ed avere la forza di testimoniare ancora che Gesù Cristo è il Signore e l’unica speranza per questa generazione, in questo tempo.

A Dio tutta la gloria.   

Date lor voi da mangiare

date lor voi da mangiare"Ma egli, rispondendo, disse loro: Date lor voi da mangiare" (Marco 6:37). Il popolo di Dio è abituato a camminare nella tempesta, ad attraversare il deserto e vincere le tenebre, perchè Dio cammina nel mezzo. Anche questi, sono tempi di grandi difficoltà, sia spirituali che materiali. Le missioni sono in grande difficoltà economiche, e così molti missionari, pastori, comunità, orfanotrofi; tante famiglie con ragazzi che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro ma anche tanti anziani, spesso abbandonati, in casa o in strutture ospedaliere. E non dimentichiamo quanti sono colpiti da calamità, spesso anche conseguenza di una gestione scellerata di ciò che Dio ha messo nelle mani dell'uomo. Tanta sofferenza e tanto bisogno, spirituale prima ma anche materiale. Il popolo di Dio è chiamato certamente a pregare ma anche ad operare concretamente e provvedere. E possiamo farlo in tanti modi, ciascuno facendo qualcosa per qualcuno. Il nostro compito non è salvare il mondo ma rotolare la pietra. Poi Dio resusciterà Lazzaro, ancora una volta, ancora oggi, perchè Egli è lo stesso, ieri, oggi ed in eterno. Non solo parole, non solo parole! Non finta carità (2 Corinzi 6:6). Perchè operare tra le persone nel Nome di Cristo è adempimento della santa chiamata che abbiamo ricevuto ma anche testimonianza dell'amore di Cristo per l'umanità (Giovanni 3:16). Qualcuno ha detto che il cuore si converte facilmente ma la tasca fa resistenza ed è l'ultima parte di noi a convertirsi a Cristo. Per quanto possibile OPERIAMO in nome di Cristo ricordandoci che siamo stati chiamati a SERVIRE; per quanto possibile doniamo per l'opera di Cristo perchè anche altri possano andare a servire. Al Signore tutta la lode e la gloria in Cristo Gesù.

20 luglio 2012 / 20 luglio 2017

5 anni di  pentecostalinelmondo.it

Anche per noi è tempo di spese per continuare a sostenere questa presenza evangelica (nata il 20.07.2012) ma anche quanti (persone sole, anziani, malati, famiglie, orfanotrofi, comunità, ecc.) si trovano in difficoltà. Perchè la carità ed il servizio verso il prossimo non rimangano soltanto un mucchio di parole.

Perchè la VIA passa tra la gente, "Poichè Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo affinchè chiunque creda non perisca, ma abbia la vita eterna" (Giovanni 3:16). Prima di tutto, preghiamo gli uni per gli altri. Poi, se potete contribuire ed avete in cuore:

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Dio non ha bisogno dei nostri soldi; anzi, Dio non ha bisogno di nulla. Ma offrire per la causa dell'Evangelo è ringraziare Dio per quello che ogni giorno ci provvede e consentire ad altri di operare per Cristo.

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La morte de' santi del Signore

la morte de' santi del SignoreLa morte de’ santi del Signore è preziosa nel suo cospetto” (Salmo 116:15). Nel tempo, ognuno di noi deve fare i conti con la perdita di persone care, quasi fosse una preparazione anche alla propria dipartita. Nessuno si illuda di essere umanamente eterno, poiché i nostri giorni sono ab antico contati e le nostre vite, ogni momento, nelle mani di Dio. Giobbe dirà: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il Nome del Signore” (Giobbe 1:21). “Poiché noi che viviamo siamo del continuo esposti alla morte per Gesù; affinché ancora la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale” (2 Corinti 4:11). Cristianamente, riceviamo il dono della vita per glorificare Dio e per testimoniare l’immenso amore di Cristo. Perfettamente esprime questo concetto Paolo dicendo: “Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me” (Galati 2:20). Come discepoli di Cristo (non dico credenti, ma discepoli) non siamo attaccati alle cose di questo mondo e neppure alla nostra propria vita, perché appartiene a Dio. Camminiamo per la Via della Verità, attraversiamo deserti, tempeste e tenebre ma Dio cammina con noi e ciò che più conta è rimanere fedeli all’Eterno. La nostra meta è incontrare Cristo, “faccia a faccia”. Come e quando andremo via da questo tempo, non è importante. “Poiché nessuno di noi vive a se stesso, né muore a se stesso. Perché, se pur viviamo, viviamo al Signore; e se moriamo, moriamo al Signore; dunque, o che viviamo, o che moriamo, siamo del Signore” (Romani 14:7-8). Sappiamo che sono parole forti e fuori dal comune senso. Ma questo è il Cristianesimo secondo la Parola di Dio. “Perché la parola della croce è ben pazzia a coloro che periscono; ma a noi, che siam salvati, è la potenza di Dio” (1 Corinti 1:18).

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Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza

il mio popolo perisce per mancanza di conoscenzaIl mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4:6).

Infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato” (Romani 1:19).

Il mio popolo. Il riferimento è oggi più che mai attuale. Nel testo, il riferimento non riguarda gli inconvertiti ma proprio coloro che erano popolo di Dio. Questo messaggio è ancora forte per noi cristiani di questo tempo. Anche noi siamo in pericolo di morte spirituale per mancanza di conoscenza. Il rischio è di avere “zelo di Dio, ma non secondo conoscenza” (Romani 10:2). Soprattutto, oggi, dopo il passaggio dalla dispensazione della legge alla dispensazione della grazia. Cristo è venuto, tra noi, come uno di noi, vivendo e soffrendo con noi. Ed aprendo la Via, della Verità che ci ha riconciliati al Padre (Romani 5:1 - Efesi 2). Dio cioè si è rivelato e fatto conoscere attraverso Cristo in tutta la sua potenza e la Parola di Dio è stata donata agli uomini di ogni generazione. Talché, ogni uomo è chiamato a conoscere Cristo, la Via della Verità che conduce alla Vita eterna. “E conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31). Senza Cristo nessuno viene al Padre (Giovanni 14:6); senza la conoscenza di Cristo, non c’è liberazione, non c’è libertà; ciò che resta è la schiavitù del peccato, ed “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). Dio è buono e alla fine salverà tutti è una menzogna nata nell’inferno. La Parola di Dio ci dice che il cuore dell’uomo è insanabilmente malvagio (Geremia 16:9) e tutti hanno peccato; ma tutti possono essere gratuitamente giustificati per la grazia e per la redenzione che è in Cristo (Romani 3:23). La conoscenza di Cristo è il primo passo. Poi dobbiamo camminare per la Via della Verità. La nuova nascita (Giovanni 3, Nicodemo) è una esperienza immediata per il peccatore che si riconosce tale, si ravvede ed abbraccia Cristo. Poi inizia il cammino di santità, lungo la Via della Verità. E questo ci parla di ubbidienza e servizio nella carità. Infatti: “la conoscenza gonfia, ma la carità edifica” (1 Corinzi 8:1). Nel mondo evangelico molti si sono gonfiati cercando la propria gloria e “stimando la pietà esser guadagno” (1 Timoteo 6:5). Ma una cosa che dobbiamo sempre tenere a mente ed utilizzare come metro di valutazione del “fratello” o del “pastore” è che secondo la Parola, la gloria non è mai dell’uomo; la gloria appartiene soltanto a Cristo nostro Signore e Salvatore che ci ha acquistati a prezzo di sangue. Dio onora i suoi servi fedeli ma la gloria è del Leone di Giuda, la Radice di Davide (Apocalisse 5:5). Conoscenza, ubbidienza, carità, servizio: questa Via è il cammino di santità per avere “la mente di Cristo” (1 Corinzi 2:16) e così dare tutta la gloria a Dio. Perché alla fine, siamo santi per la sua misericordia e gloria ritorna a Dio. Ma la conoscenza ha dei limiti. Non tutto ci è stato detto. Per questo dobbiamo fare attenzione a non andare “oltre quel che è scritto” (1 Corinzi 4:6 – 2 Giov. 1:9). Lo Spirito Santo ci aiuti a conoscere secondo la sua rivelazione. “Grazia e pace vi sia moltiplicata nella conoscenza di Dio, e di Gesù, nostro Signore” (2 Pietro 1:2). “Cristo abiti nei vostri cuori per la fede. Affinché, essendo radicati, e fondati in carità, possiate comprendere, con tutti i santi, qual sia la larghezza, e la lunghezza, e la profondità, e l’altezza, e conoscer la carità di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza; affinché siate ripieni fino a tutta la pienezza di Dio” (Efesi 3:17-19).

A Dio tutta la gloria.

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Un grido di trionfo reale

un grido di trionfo reale"E fra esso v'è un grido di trionfo reale" (Numeri 23:21). Gesù stesso ebbe a dire che noi, suoi figliuoli acquistati alla Croce, avremmo avuto tribolazioni nell'attraversare il mondo. Ma il Signore cammina nel mezzo del suo popolo amato e per la sua presenza noi siamo nella gioia, benedetti dal Padre e ci rallegriamo in Cristo. Per questo, nel vero popolo di Dio non può che esserci, profondo e perenne, "grido di trionfo reale". A Dio tutta la gloria.  

20 luglio 2012 / 20 luglio 2017

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