La morte de' santi del Signore
“La morte de’ santi del Signore è preziosa nel suo cospetto” (Salmo 116:15). Nel tempo, ognuno di noi deve fare i conti con la perdita di persone care, quasi fosse una preparazione anche alla propria dipartita. Nessuno si illuda di essere umanamente eterno, poiché i nostri giorni sono ab antico contati e le nostre vite, ogni momento, nelle mani di Dio. Giobbe dirà: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il Nome del Signore” (Giobbe 1:21). “Poiché noi che viviamo siamo del continuo esposti alla morte per Gesù; affinché ancora la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale” (2 Corinti 4:11). Cristianamente, riceviamo il dono della vita per glorificare Dio e per testimoniare l’immenso amore di Cristo. Perfettamente esprime questo concetto Paolo dicendo: “Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me” (Galati 2:20). Come discepoli di Cristo (non dico credenti, ma discepoli) non siamo attaccati alle cose di questo mondo e neppure alla nostra propria vita, perché appartiene a Dio. Camminiamo per la Via della Verità, attraversiamo deserti, tempeste e tenebre ma Dio cammina con noi e ciò che più conta è rimanere fedeli all’Eterno. La nostra meta è incontrare Cristo, “faccia a faccia”. Come e quando andremo via da questo tempo, non è importante. “Poiché nessuno di noi vive a se stesso, né muore a se stesso. Perché, se pur viviamo, viviamo al Signore; e se moriamo, moriamo al Signore; dunque, o che viviamo, o che moriamo, siamo del Signore” (Romani 14:7-8). Sappiamo che sono parole forti e fuori dal comune senso. Ma questo è il Cristianesimo secondo la Parola di Dio. “Perché la parola della croce è ben pazzia a coloro che periscono; ma a noi, che siam salvati, è la potenza di Dio” (1 Corinti 1:18).
A Dio tutta la gloria.
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