Pentecostali nel mondo

Roma, Lunedì 23 Dicembre 2024 03:45

Sullo Spirito Santo

lo Spirito Santo dimora in noiLa Trinità di Dio è tanto una realtà biblica quanto un mistero, le cui profondità l'uomo non può sondare se non per "ombre". Come potrebbe la natura umana così limitata contenere la comprensione della natura divina, eterna ed infinita della Trinità di Dio?! Come nella creazione dell'universo, così nella creazione dell'uomo e nel piano di redenzione, le tre Persone divine sono pienamente e parimenti coinvolte. "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza" (Genesi 1:26). Non può esserci cristiano senza l'opera radicale dello Spirito Santo. Cristo apre "la via" della giustificazione e della riconciliazione al Padre. Lo Spirito Santo convince "il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio" (Giovanni 16:8). La nuova nascita della quale Gesù parla a Nicodemo (Giovanni 3) è sempre opera dello Spirito. E senza la nuova nascita, lo Spirito Santo non può "dimorare" in una persona, perchè solo la nuova natura divina (giustificata per fede) può ricevere la presenza dello Spirito Santo. L'opera di rigenerazione è preliminare, preparatoria ed indispensabile alla venuta dello Spirito che dimorerà in noi: "voi lo conoscete, perchè dimora presso di voi, e sarà in voi"(Giovanni 14:17). Lo Spirito Santo ci spingerà nel cammino di santificazione e sarà per noi la garanzia della nostra salvezza. "... compiete la vostra salvezza con timore e tremore. Poichè Iddio è quel che opera in voi il volere e l'operare, per il suo beneplacito" (Filippesi 2:12-13). Come lo Spirito Santo ci porta avanti nella crescita spirituale e nella santità? con sospiri ineffabili, rivelandoci la verità: "Or noi abbiamo ricevuto, non lo spirito del mondo, ma lo Spirito, il quale è da Dio; affinchè conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio. Le quali ancora ragioniamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito Santo; adattando cose spirituali a cose spirituali" (1Corinzi 2:12-13). "Il Padre della gloria vi dia uno Spirito di sapienza e di rivelazione perchè possiate conoscerlo pienamente; Egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinchè sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza (Efesini 1:16:19). Per questa presenza ed opera gloriosa dello Spirito Santo in noi, abbiamo la certezza che Colui che ha cominciata in noi l'opera buona, la compierà fino al giorno di Cristo (Filippesi 1:6).  

Praticare Cristo, perfetta ubbidienza e carità

praticare Cristo, perfetta ubbidienza e caritàIo non mi proposi di sapere altro tra voi se non di Cristo e di Cristo crocifisso (1 Corinzi 2:2). L'apostolo Paolo sintetizza meravigliosamente un concetto presente dalla Genesi all'Apocalisse: il popolo di Dio deve essere santo, puro, distinto, appartato in un percorso di santificazione giornaliera. Siamo chiamati dalla grazia ad una vita di ubbidienza e carità immersi nell'amore di Cristo; "siamo santificati, noi che lo siamo per l'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta" (Ebrei 10:10). Per questo, "procacciate pace con tutti, e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore" (Ebrei 12:14). Non ci santifichiamo per essere salvati ma perchè siamo salvati, giustificati in Cristo. Il discepolo nato di nuovo non può fare a meno di andare avanti in Cristo e questo significa lasciarsi il mondo alle spalle. Nella santificazione, il popolo di Dio testimonia al mondo la propria appartenenza a Cristo, e così la verità e la potenza della Parola di Dio. “Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti” (Matteo 7:20). Molte chiese, molte denominazioni muoiono spiritualmente perchè non cercano più quel "prima il regno di Dio" (Matteo 6:33), perchè hanno perso il timore di Dio (Romani 3:18) e tollerano la mondanità e la malvagità dento la chiesa ("togliete il malvagio d'infra voi stessi", 1 Corinzi 5:13). Come potrebbe un Dio santo camminare con una chiesa mondana?! "perciò Io non salirò nel mezzo di te; perchè sei un popolo di collo duro; che talora Io non ti consumi per il cammino" (Esodo 33:3). La cosa peggiore che può capitare è che i "vertici" di una denominazione religiosa siano loro per primi i più malvagi e mondani e così magari gli anziani, i diaconi, i consiglieri di chiesa, i pastori ...  Se Iddio non ha risparmiati i rami naturali , guardiamoci che talora non venga meno la Sua presenza nelle nostre vite (Romani 11:21). "Signore, io grido a te di luoghi profondi" (Salmo 130:1). "Fammi conoscere la via per la quale ho da camminare ... perchè io sono Tuo servitore" (Salmo 143, versi 8 e 12). Dio benedica grandemente le nostre vite e le nostre famiglie e ci porti avanti in Cristo. 

Credi in te stesso e fallirai

credi in Cristo! la Via, la Verità e la VitaCREDI IN TE STESSO E FALLIRAI. Il titolo potrebbe apparire una provocazione; ma è la premessa del cristianesimo. Sin dai tempi antichi, "la malvagità degli uomini era grande in terra; ... tutte le immaginazioni de' pensieri del cuor loro non erano altro che male in ogni tempo ..."(Genesi 6:5); in sostanza, il cuore dell'uomo era, è, ed ancora sarà, insanabilmente malvagio. Il dio denaro, il dio egoismo, il dio ipocrisia, il dio vanità ed il culto dell'io ci hanno condotto all'evidente fallimento dell'uomo, nella storia, come nel nostro tempo, in ogni sua espressione: nella famiglia, nella religione, nella società, nel lavoro, nell'economia; ogni attività umana è contaminata dal bersaglio fallito. E' l'uomo che anzichè guardare il suo creatore, Dio, ha guardato ed innalzato se stesso; questo è il bersaglio fallito, il peccato che trae l'uomo nella fossa. "Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l'anima tua, e con tutta la mente tua. Questo è il primo, e gran comandamento" (Matteo 22:37-38). E già dal primo comandamento, noi tutti siamo trovati mancanti. Per questo veleno mortale, Dio però ha provveduto una Via: l'unica speranza per questa generazione è Cristo. Egli è Colui che sacrificando se stesso ha pagato il prezzzo del riscatto da questa malvagità. Il Suo sangue è l'antidoto. Non basta vedere l'antidoto per scampare dal veleno: è necessario introdurlo nel corpo. Per fare effetto, ogni uomo deve credere nel sangue del Giusto e deve fare propria la Sua testimonianza.  "Poi, preso il calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: bevetene tutti. Perchè questo è il mio sangue, ch'è il sangue del nuovo patto ..." (Matteo 26:27-28). Agli estremi abbiamo il trionfo di Dio: dalla Genesi (creazione) all'Apocalisse (ritono al Padre). Nel mezzo, la caduta dell'uomo e la mano di Cristo che vuole rialzarlo e riconciliarlo al Padre. E per grazia, ognuno di noi, ha una Via di giustificazione, di riconciliazione, di pace con Dio, di santificazione, per l'opera dello Spirito Santo, e di gloria ad onore del Padre. CREDI IN CRISTO che ha dato se stesso per ognuno di noi.

Signore, aumentaci la fede e metti in noi più amore per Te!

Glorificati in Cristo

glorificati in CristoSe veramente abbiamo conosciuto Cristo, Egli dimora in noi e dunque siamo la gente della grazia, perchè abbiamo ricevuta grazia e ci troviamo nella grazia. Chiamati ad essere conformi all'immagine di Cristo, se siamo giustificati, siamo anche glorificati per Cristo e con Cristo (Romani 8:29-30). Perchè allora molti cristiani sono abbattuti, depressi, scoraggiati, affranti nella debolezza? Perchè invece di guardare in alto, di rafforzare la fede sulle ali della preghiera e nella meditazione costante della Parola, concentrano lo sguardo alle cose in basso e sulle proprie debolezze e "vengono meno per la paurosa attesa di quello che sta per accadere al mondo" (Luca 21:26). E per questa carenza personale di gloria, le chiese sono deboli, lo Spirito non si manifesta e l'evangelizzazione non porta frutti di vero ravvedimento e salvezza. A questo male del nostro tempo, Paolo fornisce la spiegazione e la cura: " perchè la leggera nostra afflizione, che è solo per un momento, ci produce un sempre più grande eccellente peso eterno di gloria; mentre non abbiamo il riguardo fisso alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poichè le cose che si vedono sono solo per un tempo; ma quelle che non si vedono sono eterne" (2 Corinzi 4:17-18). Togliamo gli occhi dalle cose del mondo, iniziamo a spegnere quella televisione che zampilla di volgarità e iniziamo a supplicare lo Spirito di rivelarci le realtà invisibili che sono eterne. E come Mosè, diciamo al Signore: "Deh! fammi vedere la Tua gloria" (Esodo 33:18).

Nessuno di noi vive a se stesso

nessuno di noi vive a se stesso"Poichè nessuno di noi vive a se stesso, nè muore a se stesso. Perchè, se pur viviamo, viviamo al Signore; e se moriamo, moriamo al Signore; dunque, o che viviamo, o che moriamo, siamo del Signore. Perchè a questo fine Cristo è morto, e risuscitato, e tornato a vita, affinchè egli signoreggi e sopra i morti, e sopra i vivi. (...) poichè tutti abbiamo a comparire davanti al Tribunale di Cristo (...) ciascuno di noi renderà ragion di se stesso a Dio" (Romani 14:7-12). Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, esprime una sintesi perfetta del fine di ogni uomo: conoscere Cristo, amare Dio, servirlo senza riserve, senza tregua, esercitando la fede e la potenza che vengono dall'alto. E poi, spandere il profumo di Cristo, glorificando e santificando Dio per mezzo delle nostre vite; che poi non sono più nostre, poichè credendo, noi moriamo e risuscitiamo con Cristo e non più noi ma Cristo per noi. Guardiamo Cristo, leggiamo la Parola, ricerchiamo la pienezza dello Spirito e nell'ubbidienza esercitiamo la carità, nella piena consapevolezza dell'essere, per grazia, Suoi servi, operai, discepoli ed ambasciatori in questo tempo.  

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