Nel suo tempo, le azioni di Gesù furono quelle di un rivoluzionario, di un trasgressore, secondo la casta sacerdotale. Nel Vecchio Testamento, oltre 300 profezie descrivevano la venuta del Messia. Avevano letto, erano capaci di ripetere le scritture ma la Verità di Cristo non aveva inciso i loro cuori, rimanendo nella cecità spirituale. Così Gesù partecipa alle feste, frequenta peccatori, tocca e si fa toccare, guarisce, sfama, resuscita, si ferma a parlare al pozzo con la samaritana, guarisce il figlio di un soldato romano, all’ingresso del tempio rivolta le gabelle dei mercanti … ed alla donna adultera dice: “Io ancora non ti condanno; va, e da ora innanzi non peccare più” (Matteo 8:11). I nostri giudizi sono rapidi, superficiali, malvagi, pronti ad ingabbiare nel bianco o nero; comunque, sempre pronti a condannare. Ma l’amore di Cristo conosce tutti i colori del perdono perché procedono dalla sapienza del Creatore. Il popolo di Israele - ma alla fine ognuno di noi – condanna Cristo come ladro, malfattore e bestemmiatore; e questo giudizio gli riserva la croce, secondo il piano divino. Questo è l’uomo con il suo giudizio. Cosa fa invece Cristo negli ultimi istanti della sua vita terrena? un malfattore è in croce al suo fianco, riconosce Cristo Gesù come Dio, e lo prega: “Signore, ricordati di me, quando sarai venuto nel tuo regno. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:42-43). Perché “Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone; anzi, in qualunque nazione, chi lo teme, ed opera giustamente, gli è accettevole ..” (Atti 10:34-35). Perché Dio guarda oltre, guarda negli abissi del cuore ed alla fine, per chi si arrende a Lui, la preghiera e la santità vanno oltre le parole per divenire un luogo alla presenza del Padre. “.. Cristo abiti nei vostri cuori per la fede. Affinché, essendo radicati, e fondati in carità, possiate comprendere, con tutti i santi, qual sia la larghezza, e la lunghezza, e la profondità, e l’altezza, e conoscer la carità di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza; affinché siate ripieni fino a tutta la pienezza di Dio” (Efesi 3:17-19).
A Dio sia la gloria.