Dove sono i veri profeti? (A. W. Tozer)
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe!» (Luca 10:2). Il dono del discernimento profetico è una necessità assoluta del nostro tempo. Un profeta è una persona che conosce l’epoca in cui vive e ciò che Dio sta cercando di dire ai suoi contemporanei. Ciò che Dio ha da dire alla sua Chiesa, in qualsiasi epoca, dipende dalla condizione morale e spirituale in cui la Chiesa versa nonché dalle necessità spirituali del momento. Quei profeti prescrivevano la verità come una medicina divina che veniva proclamata con vigore quando il popolo ne aveva bisogno. Essi predicavano speranza quando il popolo era giù di morale, obbedienza quando diventavano negligenti, purezza quando l’immoralità prendeva il sopravvento, umiltà quando erano troppo orgogliosi, e pentimento quando cadevano nel peccato. I capi religiosi che continuano a esporre le Scritture meccanicamente senza considerare la situazione religiosa attuale non sono migliori di quegli scribi e dottori della legge dei tempi di Gesù che recitavano scrupolosamente i precetti della Legge ignorando completamente ciò che accadeva intorno a loro nel campo spirituale. Essi somministravano la stessa dieta a tutti, apparentemente senza rendersi conto che esiste il «cibo a suo tempo». I profeti non hanno mai fatto errori di questo genere né sprecato le loro energie in quel modo. Essi hanno sempre parlato delle condizioni nelle quali si trovavano i loro contemporanei. Oggi noi abbiamo bisogno di predicatori profetici; non soltanto predicatori che espongono le profezie, ma predicatori che hanno il dono della profezia. Manca la parola di sapienza. C’è bisogno del dono del discernimento sui nostri altari. Non necessitiamo l’abilità di predire, ma quella potenza di interpretazione e penetrazione spirituale affinché siamo in grado di valutare lo scenario religioso dal punto di vista divino e di capire ciò che in realtà sta accadendo. Per rinvigorire il Cristianesimo sono necessari altri mezzi di quelli utilizzati finora. Se la Chiesa nella seconda metà di questo secolo deve riprendersi dalle ferite subite nella prima metà del secolo, occorre che appaia un nuovo tipo di predicatore. Non abbiamo certamente bisogno del tipo rappresentato dal capo della sinagoga corretto, né di quello del sacerdote che svolge i suoi doveri, riceve la sua paga e non fa domande, né di quello del pastore eloquente capace a rendere il Cristianesimo accettabile a tutti. Essi sono stati messi alla prova e sono stati trovati mancanti. Occorre che sorga, in mezzo a noi, un altro tipo di capo religioso. Egli deve avere le caratteristiche del vecchio tipo di profeta, un uomo che ha visto la visione di Dio e ha sentito la voce che procede dal Trono. Quando egli apparirà (e prego Iddio che sarà più di uno), si opporrà a tutto ciò che la nostra civilizzazione affettata e adulatrice tanto ama. Le sue denunce e proteste nel nome di Dio gli porteranno l’odio e la resistenza di una gran parte dei cristiani. Un uomo di quello stampo sarà probabilmente caratterizzato da semplicità, vigore, schiettezza e sarà un po’ in collera con il mondo. Amerà Cristo e le anime al punto di essere pronto a morire per la gloria dell’Uno e per la salvezza degli altri. Ma nessun essere vivente gl’incuterà timore. La Chiesa deve recuperare i doni dello Spirito, e sono convinto che il dono più importante di cui abbiamo bisogno oggi, è quello della profezia.
Aiden Wilson Tozer (1897 - 1963)