La morte nei pensieri. L'Attraversamento.
Come affrontano gli uomini il pensiero della morte? Osserviamo la morte nei pensieri del cristiano e nei pensieri del non cristiano per capire la diversa e radicale differenza. Il non cristiano fa tutto ciò che può senza pensare al mondo futuro; la sua ricerca del piacere è tutta una grande macchinazione per evitare di pensare alla morte e all’aldilà, nel tentativo di colmare il vuoto che preme sull’anima. Non c’è nulla che il non cristiano odi tanto quanto il parlare della morte e dell’eternità. Al contrario, per il vero cristiano, la vita è governata da pensieri riguardanti il cielo e il mondo futuro. Perché ha fatto una esperienza straordinaria di nuova nascita in Cristo, perché ha conosciuto il Maestro e perché ha scelto di seguire la Via della Verità che conduce alla Vita Eterna. “Perché non abbiamo quaggiù una città stabile ma, cerchiamo quella futura” (Ebrei 13:14). Il cristiano sa per fede che “Cristo è risuscitato … per mezzo di un uomo è venuta la resurrezione dei morti .. poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati” (I° Corinzi 15:20-22). Per tale certezza nella Parola di Dio e per la Sua fedeltà, “nell’amore non c’è paura; anzi l’amore perfetto caccia via la paura..” (I° Giovanni 4:18). Se ci definiamo cristiani e poi il pensiero della morte ci spaventa, c’è qualcosa da rivedere nella nostra personale esperienza con Cristo. Il cristiano, come l’apostolo Paolo, dice: “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me” (Galati 2:20) e “per me vivere è Cristo e morire è guadagno” (Filippesi, 1:21). Come fa Paolo a pronunciare simili parole? Nell’epistola agli Ebrei ci viene detto che “per la gioia che gli era posta dinanzi Egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia” (12:2); allo stesso modo, il cristiano prova già oggi gioia per la salvezza in Cristo e per il premio posto dinanzi e per questo, sopporta ogni cosa: “rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli” (Matteo 5:12). In conclusione, i cristiani sono per attitudine proiettati alla vita eterna che l’attende e la morte è solo l’attraversamento dove le braccia di Cristo sono già pronte ad accoglierli per la gloria eterna al Suo cospetto.