la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce"E come egli fu presso della città, vedendola, pianse ..." (Luca 19:41). "E Gesù lagrimò" (Giovanni 11:35). Davanti alla città di Gerusalemme ed in occasione della morte di Lazzaro, Gesù pianse. Il Messia è Dio ma è anche sceso tra noi in perfetta forma umana; "perfetta" nel senso che in tutto e per tutto ha vestito la nostra umanità, senza mai peccare. Isaia cap. 53 profeticamente descrive chiaramente il Dio che si è fatto uomo, assumendo su di sè la colpa del peccato di Adamo; ma anche ogni dolore, ogni sofferenza, sino alla crudeltà della Croce ed ancora sino agli abissi delle tenebre della morte. Talchè Egli è familiare con i nostri dolori e si ricorda che siamo fili d'erba fragilissimi, che siamo vapore d'un breve istante. Ma perchè Gesù piange nei due episodi richiamati? qual è il filo conduttore che lega questi passi biblici del Nuovo Testamento? "tu non hai riconosciuto il tempo della tua visitazione" (Giovanni 19:44). "Che voglion dire quelle ferite, che tu hai in mezzo delle mani? Ed egli dirà: Son quelle che mi sono state date nella casa de' miei amici" (Zaccaria 13:6). "la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce" (Giovanni 3:19). Il popolo d'Israele era e resta il popolo eletto; ma un popolo da sempre "dal collo duro", ribelle, che nonostante le oltre trecento profezie del Vecchio Testamento sulla venuta del Messia, per la durezza del proprio cuore e per la propria ipocrisia religiosa, non riconosce "la luce" e rigetta Cristo sino allo scandalo della Croce. "E tutto il popolo, rispondendo, disse: Sia il suo sangue sopra noi, e sopra i nostri figliuoli" (Matteo 27:25). Israele tutto (così richiamando il sacrificio dell'agnello nel Vecchio Testamento) diventa il sacerdote che sacrifica l'Agnello purissimo al Padre: "per la lor caduta è avvenuta la salute a' Gentili", "e tu, essendo ulivastro, sei stato innestato in luogo loro, e fatto partecipe della radice" (Romani 11:11-17). Gesù piange il dolore dell'incredulità, della malvagità e della durezza del cuore. La stessa incredulità che ancora oggi porta gli uomini a rigettare la VIA della VERITA' tracciata duemila anni fa ma ancora oggi l'unica VIA che conduce al Padre Nostro. Signore aiutaci a fortificarci nello Spirito Santo e guidaci verso una testimonianza sana, per testimoniare che ancora oggi il buon profumo di Cristo è l'unica Via, l'unica Verità e l'unica speranza per questa generazione.