Quel luogo chiamato preghiera
"Avendo dunque, fratelli, libertà d'entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente, e vivente, la quale egli ci ha dedicata ..." (Ebrei 10:19-20). L'autore della lettera fa un appello ed un incoraggiamento: noi che per grazia abbiamo accettato Cristo, nella preghiera ci accostiamo al Padre, con il quale Egli ci ha riconciliati. Non trascuriamo questo privilegio e questa libertà, perchè alla fine, preghiera non è parole ma un luogo, il santuario, alla presenza del Santo. Questo privilegio è il frutto dell'opera di Cristo, avendo noi oggi un gran Sommo Sacerdote e Re che è sopra la casa di Dio. "Ma tu quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa" (Matteo 6:6). Oltre le parole, Egli "vede", Egli conosce, Egli prende cura di noi. Dio ci benedica.
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