L'adultera, il malfattore e la speranza in Cristo"Colui di voi ch'è senza peccato getti il primo la pietra ..." (Giovanni cap. 8:7). E' il famoso passo della donna adultera condotta innanzi a Gesù da Farisei e Scribi. La prima cosa che possiamo notare è la finalità: non di giustizia, ma per tentare Cristo, "per poterlo accusare". Credo che la prima risposta di Gesù sia nel Suo gesto: "ma Gesù chinatosi in giù, scriveva col dito in terra". I Farisei e gli Scribi avevano richiamato la legge di Mosè, quella legge che il dito di Dio aveva scritto ma che Israele, "popolo di collo duro", aveva sempre infranto, praticandola solo nell'apparenza e stravolgendone la pratica ed il senso profondo.  E Gesù con quel gesto li richiama alla legge e scrive la loro colpa nel momento in cui rende palese la malvagità dei loro cuori. Tant'è che "convinti dalla coscienza, ad uno ad uno se ne uscirono fuori". Allora come oggi, resta il fatto che il cuore dell'uomo è insanabilmente malvagio (Geremia 17:9) e ciascuno stima se stesso superiore agli altri ed è facile nella maldicenza, nell'accusa verso il prossimo, nel "puntare il dito" (Isaia 58:9). Ma nel passo dell'adultera, come nell'intero messaggio dell'Evangelo, Gesù ci insegna a posare le nostre pietre ed a raccogliere la grazia ai piedi della Croce, in dono per il sacrificio di Cristo; ci incoraggia ad abbandonare la vecchia natura peccaminosa e resuscitare a nuova vita (Giovanni 3) in Cristo, dove c'è un cuore nuovo, una mente nuova, una carne nuova, nuovi pensieri, nuovi occhi, nuova lingua; e tutto è nuovo perchè Dio fa cose nuove (2 Corinzi 5:17). Umanamente, possiamo prendere due uomini sulla terra: il più criminale e quello più rispettabile; se poi li mettiamo al cospetto dell'eccellenza di Cristo, quale volete che sia la differenza?! nessuna, entrambi sono peccatori. Ed il peggior peccato è l'idolatria, il credere in se stessi più che in Dio ed il pensare di potercela fare da soli. Cosa può fare la grazia? Gesù è in croce (Luca 23:39 e ss.) ed il malfattore in croce al suo fianco riconosce in Gesù il suo Dio, il suo personale Salvatore ed affida a Lui la sua vita ("ricordati di me"); e Gesù gli disse: "oggi tu sarai meco in paradiso". L'adultera ed il malfattore ottennero grazia in dono. Può succedere allora che il "peggiore" degli uomini si converte e viene salvato mentre l'uomo che appare "rispettabile" agli occhi di questo mondo rigetta Cristo e l'Evangelo, così condannando se stesso. Barak Obama, Hassan Rouhani, Salvatore Riina, Merkel, Bashar al-Assad, Erdogan, Renzi, Berlusconi, ....  tutti noi siamo pecore che hanno bisogno del buon Pastore. "Dio non ha riguardo alla qualità delle persone" (Atti 10:34), "poichè Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo affinchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Giovanni 3:16). Oggi è ancora giorno di grazia: andiamo a CRISTO!   

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