Ritorno all'alto solaioE come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme di pari consentimento (…). Ed apparvero loro delle lingue spartite, come di fuoco; e ciascuna d’esse si posò sopra ciascun di loro. E tutti furono ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlar lingue straniere, secondo che lo Spirito dava loro a ragionare” (Atti degli Apostoli 2:1-4). Erano intorno a 120 discepoli;  in obbedienza alle parole di Gesù, erano rimasti in Gerusalemme a pregare “di pari consentimento” nell’alto solaio. E Dio risponde all’ubbidienza ed alla preghiera perseverante di questi uomini semplici ed adempie qui la Sua promessa e battezza “tutti” con lo Spirito Santo. Quegli uomini semplici scuoteranno il mondo, non per forza né per potenza umana, ma per lo Spirito di Dio. E nonostante le persecuzioni e le tribolazioni, la chiesa “aveva pace, essendo edificata e camminando nel timor del Signore, e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicava” (Atti 9:31) ed “i discepoli erano ripieni di allegrezza e di Spirito Santo” (Atti 13:52). In questi passi, vediamo lo Spirito Santo all’opera in una chiesa consacrata, appartata in una preghiera perseverante e di fede; una chiesa che si muove in intimità con Dio e che Dio approva, benedice e fortifica. Veniamo ai nostri tempi. Qual è lo stato spirituale delle nostre chiese? Sono più vicine a Gerusalemme o a Babilonia? (simbolo del peccato, della malvagità, della confusione e della religiosità apparente). Qual è lo stato spirituale di ciascun credente? La mondanità si è insinuata e spesso ha preso il sopravvento; i culti sono freddi, ridotti a poco più di un’ora alla settimana, dove la musica ed il canto si sono “allargati” e sono diventati intrattenimento, le prediche più o meno tiepide e la preghiera ridotta nell’angolo dei 10 minuti, giusto per salvare le forme del rito. E parliamo di chiese pentecostali che dovrebbero essere formate da credenti. Movimenti pentecostali che non si muovono più, perché lo Spirito Santo si è dipartito non avendo più la libertà di muoversi in mezzo a tanta mondanità. Nei secoli passati, ogni secolo ha avuto il suo risveglio. Molti servitori fedeli ci hanno lasciato; pensiamo, in riferimento a questi ultimi tempi, ad Aiden W. Tozer, Martyn Lloyd Jones, Leonard Ravenhill, Charles Greenaway, David Wilkerson, Francesco Toppi, ecc., ma Dio è fedele ed in ogni tempo apparta degli uomini di preghiera e di risveglio, “fermi nel Signore”. Questo mondo va alla deriva e verso la perdizione. E questa generazione ma anche noi credenti e le nostre chiese, tutti abbiamo bisogno di tornare nell’alto solaio; tutti abbiamo bisogno di profondo ravvedimento, preghiera e soprattutto che lo Spirito Santo torni a muoversi in mezzo al Suo popolo. Non ci sono altre vie, non c’è altra speranza se non in Cristo e di avere, per la Sua misericordia, un nuovo risveglio. Nel passato Dio ha parlato ed ha operato; ed Egli è lo stesso, ieri, oggi ed in eterno: cosa impedisce che Dio continui a parlare ed operare ancora oggi?! Non servono metodi, tecniche, strategie, programmi umani ma preghiera, fede, consacrazione, perseveranza. Ora al presente Signore “concedi ai tuoi servitori di parlare la Tua Parola con ogni franchezza; porgendo la Tua mano, affinché si facciano guarigioni, e segni, e prodigi, per il nome del Tuo santo Figliuolo Gesù” (Atti 4:29-30). E possa il vento dello Spirito Santo tornare a soffiare sulle chiese e sulle nostre vite facendo“tremare” le nostre comunità al cospetto dell’Eterno e così ritrovare quel primiero zelo della chiesa apostolica. Aiutaci, oh Signore, a ritrovare una preghiera apostolica, una fede apostolica ed una potenza apostolica.  

A Dio sia la gloria.   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.