IcabodCosa sta accadendo alle chiese evangeliche? Nel mondo la malvagità è cresciuta e sta traboccando; ogni forma di perversione trova manifestazione e sostenitori e la parola peccato è abolita. E il maggior degrado spirituale lo troviamo nei Paesi con più benessere, dove anche la libertà di pensiero e di religione è massima. Parliamo degli Stati Uniti e dell’Europa dove a fronte di un’ampia libertà religiosa si registra un calo verticale dei valori morali e spirituali e, soprattutto, cristiani. Chiese che hanno perso il primiero zelo, che hanno adottato dottrine e pratiche mondane, chiese che hanno fatto del compromesso il loro normale stile di vita. Chiese che non fanno più la differenza nel mondo ma dove anzi il mondo è entrato ed ha preso il governo della comunità. Chiese che hanno smesso di avere un santo “timore e tremore” dell’Iddio altissimo, che hanno trascurato la Parola di Dio e la preghiera, ripiegando sull’intrattenimento della musica o altro. Il ravvedimento dal peccato non viene più predicato e così la nuova nascita, la santificazione ed il ritorno di Cristo per la Sua chiesa. Pastori che hanno smesso di sottomettersi in preghiera, cercando invece propri piani di strategia e sviluppo della comunità; che magari si è anche riempita di gente, ma non di anime rigenerate dalla grazia, nate di nuovo, obbedienti alla sana dottrina e consacrate a Cristo. Pastori più preoccupati a spandere il proprio profumo che quello di Cristo; pastori che si dicono profeti e pubblicano a scadenza la profezia della settimana o del mese.

In questi giorni oscuri, il Signore ci sta parlando e la chiamata che ci rivolge è verso una maggiore consacrazione; è una precisa chiamata alla perfetta santità, ad un distacco dalle cose del mondo. Dio non voglia che sulle nostre chiese troviamo la scritta “Icabod”, la gloria si è dipartita (1° Samuele 4:21); o che possa esserci detto, come alla chiesa di Laodicea, “perché tu sei tiepido, e non sei né freddo, né fervente, io ti vomiterò fuor della mia bocca” (Apocalisse 3:16); o, peggio, come alla chiesa di Sardi: “Io conosco le tue opere; che tu hai nome di vivere e pur sei morto” (Apocalisse 3:1).

Il Signore ci aiuti a rimanere fedeli, sia singolarmente che come comunità. L’Eterno ci aiuti a consacrare pienamente le nostre vite, conoscere di più Cristo e le Scritture. Dio ci aiuti a realizzare le promesse ed i doni dello Spirito Santo ed a portare frutto alla Sua gloria e per la benedizione di quanti ancora non hanno sperimentato la salvezza in Cristo. A Dio sia la gloria!

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.